In passato era amministrativamente divisa fra il comune di Gagliano del Capo, per la parte dove è ubicato il Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae, e il comune di Castrignano del Capo, per la parte compresa tra punta Ristola e Punta Meliso. La vicenda legale tra i comuni di Castrignano del Capo e Gagliano del Capo, conclusasi dopo 83 anni, ha stabilito che Leuca ricade interamente nel comune di Castrignano del Capo.
Punta Ristola
Più precisamente si intende per Santa Maria di Leuca la zona sopra il promontorio su cui si trovano la Basilica e il faro (che con la sua altezza di 48,60 metri e la sua collocazione a 102 metri sul livello del mare è uno dei più importanti d'Italia), mentre la Marina di Leuca è situata più in basso ed è compresa tra punta Mèliso a est, posta ai piedi del promontorio, e punta Ristola a ovest, estremo lembo meridionale del Salento.
Panorama del porto di Leuca
Nonostante l'estremo tacco d'Italia sia identificabile con Punta Ristola, Punta Mèliso (probabilmente per l'importanza che le deriva dal sovrastante faro) chiude convenzionalmente, insieme a Punta Alice in Calabria, il Golfo di Taranto.
Sempre a punta Mèliso viene posto, secondo una convenzione nautica, il punto di separazione fra la costa adriatica (a est) e la costa ionica (a ovest). Si tratta comunque di semplificazioni di comodo che prevedono, quale linea di demarcazione fra le acque del Mar Adriatico e del Mar Ionio, un determinato parallelo: in questo caso il parallelo 39°47'N (che passa al largo di punta Mèliso), ma un'altra convenzione nautica, ad esempio, utilizza il parallelo 40°N.
In realtà, il confine ufficiale, oltre che naturale e storico, fra i due mari è dato dal Canale d'Otranto, ossia lo stretto di mare compreso fra il punto più a est d'Italia (Punta Palascia) e Capo Linguetta in Albania.
Ma, al di là delle convenzioni, il fatto che da Santa Maria di Leuca sia talora visibile, in determinate condizioni, una linea di separazione longitudinale, ben distinguibile cromaticamente (dovuta in realtà all'incontro fra le correnti provenienti dal Golfo di Taranto e quelle dal Canale d'Otranto), ha da sempre suggerito alla fantasia popolare un confine fisico fra i due mari.
Dall'ottobre 2006 il territorio di Santa Maria di Leuca rientra nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di pregiati beni architettonici e di importanti specie animali e vegetali.
Poco fuori Punta Ristola, a 85 metri sotto il livello del mare, giace lo scafo del sommergibile oceanico italiano Pietro Micca, affondato durante la seconda guerra mondiale col suo equipaggio di 58 marinai.
Una famosa leggenda narra che Santa Maria di Leuca (o forse Porto Badisco, ma più probabilmente Castro) sarebbe stata il primo approdo di Enea. Successivamente sarebbe qui approdato San Pietro, il quale, arrivato dalla Palestina, iniziò la sua opera di evangelizzazione, per poi giungere a Roma. Il passaggio di San Pietro è anche celebrato dalla colonna corinzia del 1694 eretta sul piazzale della Basilica, recentemente ristrutturata.
Una scalinata di 296 gradini collega la Basilica al sottostante porto facendo da cornice alla cascata monumentale dell'Acquedotto Pugliese che, terminando a Leuca, sfocia in mare.
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